La legge 1/12/2018 n°132 ha introdotto nuove norme in materia di acquisizione della cittadinanza italiana modificando ed integrando la legge n°92 del 1992.
Ora per l’acquisizione della cittadinanza italiana per matrimonio o per concessione di legge è necessario conoscere la lingua italiana a livello non inferiore al B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER).
Sono esclusi da questo obbligo i richiedenti che abbiano sottoscritto l'accordo di integrazione o che siano titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Tutti gli altri cittadini stranieri, per dimostrare la conoscenza della lingua italiana, al momento di presentazione della domanda sono tenuti a dimostrare di possedere questo requisito nei seguenti modi:
- attestare il possesso di un titolo di studio rilasciato da un istituto di istruzione pubblico o paritario riconosciuto dal Ministero dell'istruzione e dal Ministero degli affari esteri o dal Ministero dell'istruzione;
- produrre apposita certificazione rilasciata da un ente certificatore riconosciuto dal Ministero dell'istruzione e dal Ministero degli affari esteri o dal Ministero dell'istruzione.
Che cosa è una certificazione linguistica? È un titolo rilasciato da un Ente certificatore, con valore internazionale, che attesta il livello di conoscenza di una lingua straniera che un candidato ha, cioè quello che il candidato “sa fare” in quella determinata lingua, indipendentemente dalla frequenza di un corso
Quali sono gli enti certificatori per la lingua italiana? Sono quattro gli Enti Certificatori riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri:
l’Università per Stranieri di Perugia, certificazione CELI
l’Università per Stranieri di Siena, certificazione CILS
l’Università degli Studi Roma Tre,
la Società Dante Alighieri, certificazione PLIDA
Oltre al consueto test del livello B1, gli tre enti certificatori (Università di Perugia e Siena e la Dante Alighieri), a seguito della nuova normativa sulla cittadinanza, hanno creato un test specifico per chi richiede la cittadinanza italiana, il test B1 cittadinanza. Avendo obiettivi specifici, questo esame ha un costrutto e un formato diverso da quello dell'esame B1 standard.
L'Università di Siena precisa che il test "B1 Cittadinanza descrive una porzione di competenza molto più limitata rispetto al B1 standard e per questo ha una spendibilità limitata ai soli scopi della cittadinanza. Tale esame non copre gli scopi lavorativi, accademici ecc."